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Posts Tagged ‘nobel’

Ho ricevuto questo libro come regalo di compleanno. L’ho iniziato, poi lasciato per 3 mesi. Ora finalmente l’ho finito.
Credo sia un capolavoro.
Il  linguaggio asciutto e ruvido è inizialmente una barriera a proseguire la lettura ma è in realtà ciò che rende il romanzo grande. Il libro racconta di Leopold, un ragazzo rumeno di 17 anni mandato in un lager in Ucraina per 5 anni nel 1945. La storia è raccontata attraverso i pensieri del ragazzo e proprio per questo il linguaggio è quello della disperazione, della sopravvivenza, del restare umani in un contesto inumano dove l’Angelo della Fame diventa una divinità, perchè è lui che decide delle vite di tutti.
Allo stesso modo gli oggetti , briciole di pane, mattoni, una sciarpa, vengono quasi umanizzati da Leopold, per riempire quel vuoto enorme che è fuori ma anche dentro di lui. E come un mantra ritornano le parole della nonna sulla porta di casa: “So che tornerai”. Una frase auto-ipnotizzante per resistere, per sopravvivere.
I pensieri, a volte confusi, a volte lucidissimi si ricorrono: “Del desiderio di ritornare non ci si liberava, ma per poter avere oltre a quello anche dell’altro, mi dicevo, anche se ci terrano qui all’infinito sarà pur sempre la mia vita” e si alternano alle emozioni,alla  paura, al cinismo come estrema forma di auto-difesa.
E poi il ritorno a casa, con quel vuoto dentro che resta e che diventa distacco da tutto e da tutti.
“Ho bisogno di molta vicinanza ma non mi concedo. Domino il sorriso di seta nel ritrarmi. Dopo l’angelo della fame non permetto a nessuno di possedermi.”
Herta Muller, scrittrice Rumena di origini Tedesche ha vinto il premio Nobel per la Letteratura nel 2009.
La maggior parte delle sue opere raccontano proprio il dramma e l’ingiustizia di cui è stata vittima la comunità Rumeno-Tedesca durante il controllo sovietico ( tutte le persone fra i 17 e i 45 anni furono deportate in Ucraina per 5 anni in condizioni inumane, fra di essi anche la madre della scrittrice). Per la sua attività di denuncia Herta Muller è stata perseguitata in patria e costretta a traferirsi a Berlino.
Qui un paio di interessanti recensioni del libro: una, due

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