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Archive for the ‘Mi è capitato’ Category

Un ovetto personalizzato!

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Schermata 2013-10-12 a 14.01.38

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Oggi andando a votare ho trovato questi bizzarri manifesti affissi ad un muro.
Fantastici!
monti e berlusconi

monti casini

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A 16 anni mi sono innamorata del teatro classico.
Frequentavo il liceo e nella cornice raccolta del Piccolo di Milano sono rimasta folgorata dalla Medea di Euripide interpretata da Mariangela Melato. Un personaggio molto forte e molto fragile quello di Medea, nel quale le emozioni sono accentuate da una sensibilità femminile molto spinta. Disperazione, amore, odio, vendetta, dolore, ….. espressi con grande forza da un’interprete sublime.

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Oroscopo di Rob Brezny per questa settimana:
Gemelli


  1. In questo momento sei un po’ come un pilota di jet che deve guidare la nave dei pirati in un parco dei divertimenti. Fai pensare a un grande chef costretto a cercare i suoi ingredienti in un piccolo supermercato di quartiere. In altre parole, Gemelli, probabilmente ti senti un po’ fuori luogo e sminuito, anche se ti stai divertendo. La cosa migliore che puoi fare è aspettare che il destino ti mostri come correggere la rotta. Nel frattempo, cerca di rimanere equilibrato e in pace con te stesso.

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What you love

primissimo comandamento

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A Singapore mi è capitato di vedere diversi orientali con vistosi occhiali da vista…. senza lenti!
Credo siano di moda i modelli con montatura ben definita, come questi nella foto che io ho trovato in una caetoleria.
La cosa interessante è che molti nasini asiatici mal si prestano a sostenere montature impegnative, e devono quindi essere aiutati con strani supporti trasparenti tra naso e fronte.
Che mattacchioni i singaporesi!

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preghiera nel vento

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.. e lascia stare i santi!

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Caduti, 2 volte

Passavo in una via nei pressi casa.
Ho vista la corona d’alloro in memoria di alcuni caduti per la patria non più sul solito muro, ma a terra capovolta, in mezzo al marciapiede.
Opera del vento, sicuramente.
Dopo pochi passi sono tornata indietro. Ho raccolto la corona e l’ho appoggiata al muro.
Non si meritavano di cadere una seconda volta.
Spero non se ne siano accorti.

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E’ il primo libro che ho ascoltato e non letto:
L’ho scaricato sul mio iPhone e ascoltato in auto durante il tragitto casa-lavoro-casa.
Un’esperienza molto positiva.
Cosa mi è piaciuto? Il fatto di avere la parte razionale del cervello impegnata alla guida e poter così assaporare con totale apertura e potenza di immaginazione il racconto. A questo aggiungo la sensazione altrettanto positiva di investire in qualcosa di prezioso il tempo, e la calda sensazione  di quando da piccoli ci raccontavano le favole.

Ho scelto questo titolo perchè era uno di quei capolavori che non avevo letto negli anni del liceo e non ne sono stata delusa: Una prosa di grande qualità, quella di Primo Levi, che costruisce un perfetto alternarsi di fatti, pensieri, emozioni per fermare nel tempo il racconto di eventi terribili che le generazioni attuali e future non devono dimenticare.

Questa è la poesia, intensa e diretta, con cui Primo Levi apre il libro e che probailmente conoscete già tutti:

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Se volete entrare anche voi nel mondo degli audiolibri (GRATUITI!) ecco il link: http://www.classicipodcast.it/

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Sulla scrivania

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In questi giorni guardando la tv mi sono imbattuta in una sequenza letale di pubblicità:
La prima ritraeva un appesantito Banderas con una teglia di biscotti in mano a tessere con improbabile sicumera le lodi del Mulino Bianco.
Premesso che se Banderone ha mai sfornato un biscotto io sono cintura nera di karatè, mi son chiesta quanti pacchetti di macine in più si sia stimato di vendere grazie a questa scenetta ambientata in un mulino da milardari. La mia seconda domanda è chi la Barilla ritenga essere il responsabile dell’acquisto del prodotto “biscotti”. Ad istinto direi “le donne/ mamme”, pur influenzate dai bambini. Dando x scontato che i bambini l’Antonione ispanico manco lo conoscono (Scooby Doo avrebbe sortito un effetto migliore), mi chiedo chi possa credere che basti un bonazzo sorridente a far allungare la manina delle mamme italiane verso un biscotto diverso. Sensibili al bello si, ma improvvide no, soprattutto in tempi di crisi. Fosse stato per me avrei piuttosto optato per una bella sana raccolta punti, di quelle che ci avevano fatto rimpinzare di nastrine, pur di ottenere l’ambito Fornetto. Ecco magari con una scelta più felice di prodotti, mi ricordo infatti la fatica di molti per ottenere l’ambito fornetto, utile solo a scaldare le nastrine stesse. Peccato che dopo averne ingurgitate qualche centinaio la maggior parte dei “collezionisti” non ne potesse più di sfoglie e affini, relegando così il premio al ruolo di soprammobile.

Beh passiamo alla seconda strepitosa campagna pubblicitaria in cui sono inciampata: quella di un diffusore di ferormoni:
Funzione principale? Quella di far sentire di buon uomore i felini di casa.
Ora avendo qualche barlume di quanto possa costare l’investimento pubblicitario e pur ipotizzando che questo prodottino debba avere dei margini da capogiro (tipo i bastoncini di don nascimiento)  mi chiedo quanti proprietari di gatti siano disposti a comprarsi un prodotto del genere. Il dubbio sorge a maggior ragione in periodi come questo, in cui di soldi pare ne girino pochi. Aggiungo ulteriori punti di domanda: 1) e se il prodottino in oggetto desse poi dipendenza come la nicotina? Già mi immagino i micioni arruffati in crisi di astinenza che scardinano con l’unghiolo l’armadietto dei padroni, o viceversa tristi e abulici in un angolino di casa appena il puf puf si scarica. 2)E se funzionasse anche sugli umani e diventasse una sorta di droga dei tempi della crisi ? Come quando alle elementari annusavamo il Vinavil, per capirci.

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…. a distinguerli e ricordarseli.
la realtà supera sempre la fantasia.
Sempre.

buonanotte
nottebella
nannaninna
tantananna

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Mi sento ormai una luminare in materia. A breve quindi daró alle stampe “Stress 2.0 – come togliere l’amicizia alla propria serenità in 140 caratteri”. Tag: insonnia, patatine, sovrappeso.

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Rientro a casa.
Sono all’incrocio tra la piccola via Anfiteatro e via Legnano. Da quest’ultima metto la freccia per entrare nella viuzza in cui di solito parcheggio.
Non riesco: una smart e 2 scooteroni ingombrano la mia corsia. Provo ad affacciarmi all’altra corsia ma sopraggiungono delle auto. Mi fermo e aspetto. La prima è un’auto della polizia locale. Indico gli automezzi che bloccano. Per tutta risposta l’uomo alla guida verifica la presenza di eventuali cartelli che segnalino un eventuale senso vietato.Pensa che io stia entrando in contromano. Non è così. La via è a doppio senso. Mi fa quindi segno di fare retromarcia, in modo che la sua auto riesca a passare. Retromarcia alla cieca in un vialone a 2 corsie?!? Provo piano piano ma prima abbasso il finestrino e gli dico “è pericoloso” indicando l’incrocio ostruito e sottointendendo anche la manovra che mi obbliga a fare. Risposta: “Eh si ..”. Replico a lui ed alla sua collega: “Forse potreste intervenire voi….”. Non rispondono. Faccio la mia retro per farlo passare. Confido che accostino e scendano a far spostare quei mezzi. Invece scivolano via, silenziosi, con la loro utilitaria. Sulla portiera c’è scritto Polizia locale. Non era il comportamento che da cittadina mi sarei aspettata da loro. Che tristezza.

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Non è meravigliosa? La voglio…. per produrmi in pedalate amorose.

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Sono seduta al mio posto – terza fila corridoio. arriva una signora agitata. Il suo posto è in mezzo ma mi chiede se posso far cambio temporaneamente perchè se possibile vorrebbe andare in prima fila durante il decollo. Motivo: attacchi di panico in quella fase del volo. Ferma uno steward, gli spiega la situazione. Le suda il labbro. Non solo quello, a dire il vero. Lui carino le promette la prima fila e per tranquillizzarla le dice che la fase più pericolosa è in realtà il rollaggio. Alla signora escono gli occhi dalle orbite. Arriva il secondo steward e cercando di essere carino rincara la dose: “Col vento che c’e a Catania in questi giorni sarà peggio l’atterraggio”. Adesso ho paura anch’io. Vorrei abbracciare la signora sudata e proporle di scappare dall’aereo. Vorrei anche iscrivere i 2 steward pasticcioni a un corso di psicologia spiccia. Male non farebbe.
A metà volo il comandante annuncia che l’aeroporto di Catania è chiuso per vento ma potrebbe riaprire. Una volta vicini alla meta verificherà quindi il meteo e deciderà se  provare l’atterraggio o fare rotta su Palermo.
Arriva il momento clou: il comandante annuncia l’imminente atterraggio a Catania. La signora sudata arriva dalle retrovie e riconquista la prima fila. Torna anche lo steward psicologo che sorprende un tizio col cellulare acceso. Lo rimprovera dicendo “Già stiamo provando ad atterrare con 50 nodi di vento, se poi abbiamo pure le sue interferenze elettroniche…..”. Mi si gela il sangue. La signora piagnuccola. Lo steward: “Signora ormai il decollo è passato”. La poverina: “Si ma c’e il vento”. Lui “Beh i 2 voli prima di noi sono andati a Palermo ma noi ci proviamo”. Lei: “Come ci proviamo?”. Psycosteward: “beh la fase critica è a 700-800 metri da terra… se li arrivano le raffiche riattacchiamo e andiamo via“. Avrei voluto dirgli “Chiudi la bocca e apri il gas, almeno muoriamo senza soffrire”. Ho stretto la cintura, i denti e tutto il resto. Il volo si è concluso con oscillazioni da paura fino a pochi metri dalla pista, applauso che neanche sui charter sgangherati 20 anni fa e uno che uscendo ha detto “grazie comandante” con voce strozzata. Nota di colore finale: l’aereo si chiamava Scirocco.

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La Coca Cola cambia un po’ la sua formula. Deve variare la presenza del colorante al carmello.
Il motivo? Non dover scrivere sulla lattina che può essere cancerogeno.
L’azienda afferma che gli eventuali effetti sll’organismo si avrebbero bevendo più d 1000 lattine al giorno.
Questa informazione è smentita dal Center for Science in the Public Interest degli Stati Uniti che ha addirittura chiesto alla Food & Drugs admnistration americana di vietare tale ingrediente.
Non è con questo approccio poco chiaro che si trattano i propri Clienti. Seppur a malincuore ne berrò molta meno. La guarderò da lontano, col binocolo della nostalgia.

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frullato1

(io da dentro non ci riesco)

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Ski tester e nullologa

Devo cambiare il biglietto da visita.
Aggiungeró ski Tester e anche opinionista: troppo bello provare articoli nuovi e confezionare anche una mini recensione. roba del tipo: “stabili e compatti, molto reattivi e agili sullo stretto e facili da condurre sulle curve da gigante, davvero incollati a terra. Certo a velocità sostenuta sbattono un po’… “.
Quasi quasi sul biglietto aggiungo anche nullologa.

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Chi mi conosce sa che odio gli oroscopi. Mi piacciono le sorprese e mi disturba un po’ il fatto che qualcuno o qualcosa mi possa influenzare e condizionare. Detto questo, stamattina mi sono imbattuta nell’oroscopo di Internazionale. L’ho trovato leggero al punto giusto. Insomma alla fine di questa settimana vi dirò…..

Gemelli

21 maggio – 20 giugno

 

“Non avere illusioni è una cosa onesta, sicura, vantaggiosa, e noiosa”, diceva lo scrittore Joseph Conrad. Prendendo spunto dalla sua sprezzante affermazione, propongo di ribadire la tediosità del non avere illusioni. Denuncio la grigia sterilità che deriva dal non avere fantasie e sogni irragionevoli. Per questa settimana, Gemelli, ti invito a celebrare le tue idee più folli, a fare tesoro delle tue convinzioni più stravaganti, a studiare tutti i desideri irrazionali che ti passano per la mente per vedere che cosa puoi imparare sul tuo inconscio più cupo e più profondo. Non dico che dovresti mettere in atto queste fantasie, almeno per ora. Divertiti semplicemente a contemplarle.

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Colazione.

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Domenica scorsa la mia nonna Bianca ha compiuto 90 anni.
Arzilla e combattiva come sempre, nonostante da circa 1 anno abbia la badante, ancora non l’ha accettata.
Mentre la portavo al posto del rinfresco le ho detto “Che bella piega, sei andata dalla parrcchiera?” Risposta: “No, è stata quella signora che viene a lavorare da me”. Poi prima che scendesse dalla macchina le ho messo il cappello perchè non prendesse freddo. Lei l’ha tolto subito dicendo “no….. non posso essere spettinata nelle foto!”.
Alla festa c’erano tutti i parenti. Lei, classe del ’22, era la seconda di 5 figli. Ora ne sono rimasti solo 2, lei e lo zio Pino, 92 anni.
Il momento più bello della serata è stato l’arrivo della torta. Il motivo “Tanti auguri a te” era suonato a tempo di valzer. Gli invitati hanno intonato le prime note e lo zio Pino, femore fraturato un’anno, fa si è alzato come un grillo, ha preso per mano la nonna bianca e l’ha invitata a ballare.
Tenerissimi.
Tanti auguri mitica Blanche!!!!

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